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Reati Societari

Avvocato Reati Societari e Bancarotta

Il tuo alleato contro reati societari e bancarotta

Affidati all’esperienza dello Studio Legale Moscato e al team di Avvocati Specialisti in Reati Societari e Bancarotta a Roma e nel Lazio.

In un mondo dove i reati societari, come le false comunicazioni sociali, le violazioni fiscali e il reato di bancarotta fraudolenta sono un incubo frequente per molte società, una assistenza competente e aggiornata è l’unica possibilità a cui ti puoi aggrappare al fine di scongiurare conseguenze gravissime per te e il tuo patrimonio.

Ecco perché il nostro team di avvocati penalisti è pronto a salvaguardare i tuoi interessi e ad aiutarti nel caso in cui fossi accusato della commissione di un reato societario.

L'evoluzione della "depenalizzazione" delle False Comunicazioni Sociali

Navigare attraverso le acque tumultuose della legge può essere difficile, ma è di fondamentale importanza comprendere come le leggi mutevoli possono influire sulla tua realtà aziendale.
Un’area che ha subito significative modifiche è quella delle false comunicazioni sociali. Non lasciarti confondere dal termine “depenalizzazione”, che suona come musica per le orecchie di molti – la situazione è molto più complessa.
Prima di tutto, un passo indietro. La punizione per le false comunicazioni sociali era precedentemente una reclusione da uno a cinque anni.
Tuttavia, un cambiamento di legge ha rivoluzionato la normativa, riducendo la pena all’arresto fino a due anni. È questa modifica che molti hanno definito come “depenalizzazione”.

Ma non lasciarti ingannare dal termine!

Sì, il termine “depenalizzazione” sembra suggerire un allentamento della punizione, ma la realtà è che la sanzione persiste. E il reato di falso in bilancio, seppur con circostanze e conseguenze modificate, rimane un illecito.
Lo dimostra il fatto che i riferimenti rimangono nel Titolo XI del Libro Quinto del Codice, dedicato alle “Disposizioni penali in materia di società e consorzi”. L’articolo 2622 non fa mistero di ciò, identificando l’illecito come un “delitto”.
In effetti, alcune voci hanno sollevato il punto che l’attuale normativa non è affatto più indulgente, ma semplicemente adotta un approccio meno repressivo verso chi commette questo reato.

Ma come si è arrivati a questo punto?
La strada per la riforma è stata lunga e tortuosa. Si traccia all’indietro fino alla proposta di legge delega per la riforma del diritto societario del governo Amato, approvata dal Consiglio dei ministri il 26 maggio 2000.
Dopo un lungo viaggio attraverso le istituzioni, abbiamo visto la luce della legge delega del Parlamento del 3 ottobre 2001, n. 366, e del successivo decreto delegato, il D.lgs. 11 aprile 2002 n°61, firmato dal governo Berlusconi.
Dopo altri aggiustamenti con la legge del 28 dicembre 2005, n. 262 e il D.lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, ci troviamo di fronte all’attuale configurazione normativa.

Il cambiamento può essere travolgente, soprattutto quando si tratta di legge. Ma è importante ricordare che la “depenalizzazione” non è affatto una “deresponsabilizzazione”.

La necessità di trasparenza e integrità nelle comunicazioni sociali rimane più importante che mai. La lezione qui è chiara: la conoscenza delle leggi in costante evoluzione è fondamentale per navigare in sicurezza nel turbolento mare del diritto societario.

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Il nostro Studio Legale ti può aiutare!

Ma cos’è la bancarotta?

Ogni castello ha i suoi punti deboli e, nel regno degli affari, quei punti deboli possono condurre a una delle piaghe più temute: la bancarotta. Questa condizione può presentarsi in vari modi e le sue varianti, bancarotta propria, fraudolenta e semplice, hanno implicazioni diverse.

Iniziamo con la bancarotta propria, un mostro che si aggira nell’ombra, pronto a mostrarsi quando un imprenditore fallito o un socio con responsabilità illimitate scivola in una fossa finanziaria.

Ma non tutte le bancarotte sono create uguali.

Prendiamo ad esempio la bancarotta fraudolenta, una vera e propria bomba a orologeria economica che può esplodere in una miriade di modi diversi. È come una volpe astuta che scompone la stabilità economica di un’azienda in vari modi. Potrebbe portare a una bancarotta patrimoniale, riducendo il patrimonio della società a un cumulo di macerie.

Può assumere la forma di bancarotta documentale, nascondendo i libri contabili in un dedalo di complessità tali da rendere impossibile ricostruire il quadro patrimoniale.

Infine, può essere una bancarotta preferenziale, giocando i favoritismi tra i creditori. Tuttavia, in ogni variante di bancarotta fraudolenta, l’imprenditore deve agire con l’intento di danneggiare i creditori, contravvenendo al sacro principio della par condicio creditorum.



Poi c’è la bancarotta semplice. Meno elaborata ma altrettanto devastante, è punita con la reclusione da sei mesi a due anni. È come una tempesta finanziaria che si abbatte quando l’imprenditore, nel suo tentativo di ritardare il fallimento, finisce per peggiorare la situazione, oppure quando l’imprenditore non riesce a soddisfare le obbligazioni derivanti da un precedente concordato.

Inoltre, la pena si applica anche nel caso in cui, nei tre anni precedenti al fallimento, l’imprenditore non abbia mantenuto una contabilità corretta. È come tentare di navigare in mare aperto senza una bussola: destinato a fallire.

Non importa quale forma assuma, la bancarotta è un mostro che nessun imprenditore vuole incontrare!
Ma se succede, l’importante è fare subito affidamento ad un avvocato esperto reati societari e bancarotta a Roma o nel Lazio!

Reati Societari: Emissione di Fatture Fantasma

L’emissione di fatture per operazioni inesistenti, secondo il Decreto Legislativo 10/3/2000 n° 74, può portare alla reclusione da un anno e mezzo a sei anni.

Ma aspetta un attimo, che cosa significa davvero emettere “fatture fantasma“? Immagina di creare un pezzo d’arte che non esiste, un’opera invisibile, e poi vendere questa “opera” a qualcuno. Ecco, hai appena emesso una fattura per un’operazione inesistente.

E se pensi che usare queste fatture fantasma nelle tue dichiarazioni annuali possa darti un vantaggio, pensaci due volte.
Questo comportamento può sprofondarti ancora più profondamente nel vortice dell’evasione fiscale, con la stessa pena da un anno e mezzo a sei anni che incombe sulla tua testa.
Certo, se l’importo fittizio indicato nelle tue fatture, o l’ammontare dei tuoi “costi” fittizi, è inferiore a 100.000€, la pena potrebbe essere ridotta a un periodo di reclusione da sei mesi a due anni.

Ma non dimenticare, anche se emetti più fatture fantasiose nello stesso periodo fiscale, il reato viene considerato come unico.

L’emissione di fatture per operazioni inesistente può sembrare un gioco innocuo, si trasforma in un reato punibile quando queste operazioni fantasiose compaiono nelle tue dichiarazioni annuali.

Non lasciarti travolgere, prendi il controllo con il supporto di un professionista al tuo fianco!

l team di avvocati dello studio legale Moscato è qui per te. Dopo un’analisi attenta del tuo caso, possiamo formulare una strategia di difesa su misura per te.

Solo avvocati penalisti esperti, in collaborazione con un professionista in diritto tributario e societario, può offrirti la protezione che meriti.

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