Nel labirinto di leggi e normative che riguardano la disciplina della circolazione stradale e la prevenzione di incidenti, l’omicidio colposo è un reato che merita particolare attenzione.
Secondo l’articolo 589 del Codice penale, chiunque causi la morte di un individuo per imprudenza, negligenza o imperizia può essere condannato a una pena detentiva che va dai sei mesi ai cinque anni.
Ma la portata delle responsabilità legali si estende molto oltre, se si considerano le diverse circostanze aggravanti.
Nel 2016, il nostro legislatore ha introdotto nel Codice penale l’omicidio stradale, un reato autonomo punito con una reclusione da due a sette anni.
Questo si applica a chiunque causi la morte di una persona per colpa, violando le norme sulla disciplina della circolazione stradale. Ma le cose si complicano ulteriormente se il conducente è sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti. In tali circostanze, la pena può essere aumentata a una reclusione da otto a dodici anni.
L’omicidio stradale colposo commesso da un conducente in stato di ebbrezza alcolica media, che mostra comportamenti imprudenti come eccesso di velocità, attraversamento di semafori rossi o sorpassi azzardati, è punito con una pena per omicidio stradale che prevede la reclusione da 5 a 10 anni.
Fuggire dal luogo dell’incidente? Un grave errore. Se si causa un omicidio stradale colposo e si fugge, la pena aumenterà da 1/3 a 2/3 e non potrà essere inferiore a 5 anni.
Non dimenticare che la legge regola anche le lesioni stradali colpose. Chiunque causi lesioni personali per colpa, violando le norme del codice della strada, è punito con la reclusione da tre mesi a un anno per lesioni gravi, e da uno a tre anni per lesioni gravissime.